Tripa: Rep. Cuba
Capote: Cuba
Capa: Cuba
Vitola de salida: Breva
Vitola de galera: Corona
Sebbene la serata che mi appresto a raccontare sarebbe stata nettamente da Camacho, il freddo, aimè, gioca sempre un ruolo predominante nella fumata di un sigaro e la scelta è ricaduta, anche per prudenza, su questo puros dal brand, per me, inedito.
L’abbinamento disponibile è stato con mezze maniche al sugo con spuntature di maiale e l’ottima e famosissima pecora “alla cottora” (ricetta segreta del sig. Gallucci, il quale ringraziamo, insieme alla sua signora e Michele, per l’ospitalità offertaci), con svariati distillati caserecci (nel senso letterale del termine).
E’ un sigaro al quale non ho prestato eccessiva attenzione, ma tutto sommato credo fosse quella giusta, relativamente parlando.
E’ un corona dai profumi invitanti tipici della Isla. La capa è porosa e abbraccia irregolarità morfologiche date dalle venature di capote e tripa probabilmente.
La prima metà del sigaro si distingue da sapori dolci, cremosi e speziati; non eccessivamente piatti, ma nel complesso nettamente monocorde.
Un paio di spegnimenti importanti ed improvvisi hanno influenzato pesantemente sapori ed aromi.
La restante metà si è rivelata amara e spiacevole.
I low cost cubani li trovo sempre molto deludenti, differentemente dagli extra cuba, che a volte nascondono originalità caratterizzanti amabili e sorprendenti.
Non fumerò nuovamente questo brand, non credo nasconda potenzialità che lo meriterebbero. Sicuramente vale quel che costa, cioè poco.
Complessivamente meriterebbe meno, ma mi ha comunque regalato una mezz’ora di piacere. Si tratta pur sempre di un puro!
Apparenza e Costruzione: | |
Tiraggio e Combustione: | |
Forza: | |
Sapori: | |
Aromi: | |
Evoluzione: | |
Equilibrio: | |
Complessità: | |
Rating: |