Quando comprai l’ottimo Adorini Habana Deluxe, fui soddisfatto di aver finalmente comprato “l’humidor definitivo”, dove conservare e maturare i miei sigari; non vi nascondo che oggi al solo scrivere questa frase, un sorriso sul mio viso ne accompagna inevitabilmente la stesura.
Credo che ogni fumatore appassionato di sigari attraversi la fase nella quale si rende conto che logisticamente ci sono delle scelte da compiere. Quando l’humidor diventa pieno basterebbe decidere di impostare mentalmente il massimo numero di sigari stipabili come “punto di massimo” e far ruotare le fumate al disotto di quel numero.
Niente di più facile dite? …mica tanto!
Non è facile dimensionare i sogni e scegliere di non andare oltre, non fare nuove esperienze, non osare, non seguire il lampo di genio che accende la lampadina della creatività e della sfida con noi stessi.
Certo, di norma è il portafoglio a decidere per noi…o la moglie, o il tempo a disposizione, ma, a mio avviso, c’è anche un approccio razionale da poter considerare, ed è proprio qui che inizia la mia storia che voglio raccontarvi.
Se si approccia un contesto con interesse e voglia di imparare e si ha la fortuna di comprenderne davvero l’ampiezza, senza sentirsi dunque già arrivati, si riescono a cogliere sfumature e s’innescano ragionamenti molto interessanti e stimolanti.
Per me il sigaro è sempre stato qualcosa di più della “gustazione” di fumata (che non è poca cosa ed in nessun modo è mia intenzione sminuirne l’immensa poesia e beatitudine che ci porta). Mi è sempre piaciuto cercare di capire il perché delle nozioni e le dinamiche che le causano.
Il sigaro non fa eccezione: scelta, conservazione e cura, taglio, accensione, gestione della fumata, valutazione per gli acquisti, ecc, sono operazioni che possono compiersi scientemente con ragionamenti assai interessanti e che verificatisi, ci danno soddisfazione, formano il nostro know how e ci confermano che il ragionamento di partenza era giusto.
Analogamente, e per tornare a bomba a noi, quando l’humidor si riempie si può valutare il grado di importanza che diamo al “sigaro” (parola in questo caso assai riduttiva) nella nostra vita e quanto vogliamo che esso continui a farne parte.
Superato questo step si inizia a valutare molto più del valutato nel precedente humidor acquistato.
Dopo aver già avuto un humidor, infatti, si possono tirare meglio le somme e meglio stimare il dimensionamento della soluzione successiva.
Prendiamo ad esempio un humidor da 300 sigari (circa) come l’Habana Deluxe; completamente pieno di sigari può superare anche i 2000€ di contenuto. Per restare bassi, possiamo ipotizzare di aumentare i sigari conservati di almeno la metà in 6 mesi o al massimo 1 anno…ed arriviamo già a 3000€, senza contare che l’humidor da acquistare dovrebbe essere grande almeno il doppio del necessario per garantire un buono sfruttamento nel tempo.
Che senso avrebbe conservare sigari, così come vini, senza potergli offrire le giuste condizioni di conservazione per cercare di mantenerne il livello qualitativo il più costante possibile nel tempo?
Si deve quindi cercare una soluzione lungimirante, in linea con le scelte prioritarie precedentemente fatte e discusse, e naturalmente con il proprio portafoglio.
La mia attenzione si posò sulla soluzione armadio umidificato; una buona scelta come capienza, organizzazione interna per sigari sfusi, box, giare e, non da meno, ci sarebbe spazio per usare umidificatori maggiormente efficienti e maggiormente ingombranti; ultimo, ma non per importanza, può avere un buon design e addirittura essere la punta di diamante nell’arredamento di una stanza. Potenziale punto a favore in una discussione con l’amata 🙂
Non faccio nomi di marche e modelli, ma un armadio umidificato o un mezzo armadio umidificato e climatizzato hanno un costo che parte da circa 2000€ a salire, la capacità contenitiva è di 1000 sigari circa nel primo caso e meno della metà nel secondo.
Un bel giorno…l’idea…un sottoscala momentaneamente inutilizzato, grande quanto basta per essere troppo piccolo per essere uno stanzino, ma abbastanza grande per garantire spazio in abbondanza per conservare qualunque cosa fosse stata alla mia portata.
Non ci volle molto per iniziare le ricerche per quantificare la spesa necessaria per costruzione un piccolo walkin humidor!
Oltre buon progetto in mente, mi serviva:
– cedro spagnolo o mogano come rivestimento di pareti e tetto
– una struttura modulare e scalabile per sostenere delle mensole
– un umidificatore dinamico adatto alla cubatura
per non escludere la possibilità futura di climatizzazione:
– un isolante/riflettente termico per le pareti e tetto
– parquet per rivestire il pavimento
– una finestra in pvc con doppio vetro con Argon (naturalmente con serratura)
– una soluzione per la climatizzazione
Per favorire il ragionamento ho diviso l’opera completa in sotto progetti incrementali:
1. rivestimento del locale + porta di legno + umidificatore statico o dinamico
2. rivestimento del locale + porta-finestra in pvc e doppio vetro Argon + umidificatore
3. rivestimento del locale + porta-finestra in pvc e doppio vetro Argon + umidificatore + climatizzazione
Se i progetti e le congetture sarebbero stati corretti, avrei avuto l’equivalente di:
1bis. un armadio statico o dinamico
2bis. un armadio dinamico e predisposto per essere climatizzato
3bis. un armadio dinamico e climatizzato
Tirando le somme l’idea iniziale cominciava e rivelarsi meno pazza del previsto; i costi superavano di poco quelli degli armadi pronti, soprattutto a fronte di tantissimo spazio in più, più del doppio (naturalmente considerando di realizzare progetto e lavori autonomamente).
A quel momento è seguito 1 anno di lavori, fatto di weekend di sudore, modifiche progettuali, smadonnamenti, sconforti e grandi soddisfazioni.
La difficoltà maggiore credo sia stata nel lavorare sul sotto-strato progettuale specifico immaginando i successivi. Ci sono state modifiche in corso d’opera ed a volte la conclusione è sembrata lontana, ma alla fine ho respirato a pieni polmoni la soddisfazione, la senti entrarti nelle narici e ti riempie…e ti accorgi che il sogno è la tua realtà.
Analizzando il tutto, anche economicamente, posso affermare che: contando su proprie buone capacità tecniche e creative, capacità di esecuzione dei lavori di muratura, taglio del legno, un minimo di principi di impiantistica elettrica, costanza e forza di volontà ed un totale di circa 3000€, si può realizzare da soli un walkin humidor efficiente in casa propria!