Vitola de salida: Tesoro
Vitola de galera: Toro
Largo: 143
Grueso: 50
Filler: San Vicente Seco, Piloto Seco, Piloto Ligero, Olor Ligero
Binder: San Vicente Ligero
Wrapper: Ecuador Special Sun Grown
Che sigaro!
1 ora e 40 di fumata che è già passata da 15 minuti e non ancora mi riprendo del tutto dallo stupore cresciuto puff dopo puff…
Forse il sigaro, tra i miei ricordi, che più di tutti ha fatto scuola per i suoi standard di perfezione. Ma sto già anticipando troppo.
Osservo il sigaro, lo guardo e riguardo in tutta la sua imponenza. Ha un aspetto essenziale e sobrio, porta una singola anilla sul piede, recante logo e nome del brand e la vitola de salida; sul cellophane un adesivo tondo con l’anno di commercializzazione.
La capa è di un color colorado con toni spenti tendenti al giallo e dorato; leggermente ruvida, vellutata ed untuosa.
Il riempimento è regolare e diffonde profumi medi di cacao amaro, stallatico, mentre dal piede sono fortemente ammoniacali.
Preparo il braciere e…basta un puff per farmi spalancare gli occhi sorpreso dall’eccellente forza, già medio forte, e dagli inebrianti aromi.
I successivi puffs confermano la sensazione che non mi trovo davanti ad un sigaro qualunque.
Gli aromi sono ottimi e finemente bilanciati: erbe aromatiche, spezie, legni nobili, terra, frutta secca e cacao. I sapori: dolce, amaro, asprigno, tannico ed una punta di piccante.
Il tiraggio, fin d’ora è veramente abbondante, forse leggermente eccessivo, ma non fa altro che permettermi di gestire con delicatezza la profondità del puffs e mantenere il sigaro (e di conseguenza il fumo) sempre fresco; fumo, anch’esso molto abbondante, sia dal piede che dalla testa.
Il secondo terzo ha gli stessi sapori del primo con l’aumento dell’amaro, dell’asprigno e del tannico, sempre marcato. Negli aromi, le spezie diminuiscono, ed aumenta legno nobile e terra, con l’aggiunta del cuoio. La forza è cresciuta in forte!
L’ultimo terzo è pressocché come il secondo, ma con sapori quasi solamente tannici.
Questo Avo Tesoro è, per me, “il sigaro” in quanto a tiraggio e combustione…mai fumato un sigaro così! Il braciere sembra regolare attivamente la propria combustione, andando a smussare, dopo ogni puff, i piccolissimi frastagliamenti ancora non combusti dovuti alle venature della foglia, e fermarsi subito dopo aver raggiunto la perfetta linearità. Affascinante da osservare; peccato non averne fatto un mini video.
Non mi sarei stupito se, avendolo acceso e lasciato lì sul posacenere, lo avessi ritrovato combusto autonomamente.
Ottima ed appagante la complessità ed eccellente la finezza aromatica, merito della foglia da fascia sun-grown ecuadoriana. L’equilibrio è forse leggermente sbilanciato sulla forza. Persistenza lunga. La cenere è friabile color grigio cemento, il fumo è molto speziato, con una densità media.
Per tutta la fumata, sia quando lo si portava alle labbra. sia a riposo sul posacenere, il sigaro non ha mai smesso di diffondere una grandissima quantità di fumo.
Durante la fumata, più di una volta, mi sono fermato a riflettere sulla possibilità di aver acceso questo sigaro nel suo sick period a causa dei suoi forti, marcati e costanti sentori ammoniacali (che apportano sapori leggermente dry), sebbene, dal 2008 ad oggi, questa fase dovrebbe essere niente più che un ricordo. Lascio ai più esperti la riserva di un commento.
Senza il minimo dubbio ne comprerò un altro da fumare magari tra un anno e se questi aromi saranno scomparsi, entrerà di diritto tra i miei sigari preferiti.
Peccato per la scarsa evoluzione.
Apparenza e Costruzione: | |
Tiraggio e Combustione: | |
Forza: | |
Sapori: | |
Aromi: | |
Evoluzione: | |
Equilibrio: | |
Complessità: | |
Finezza: | |
Rating: |